Il postino suona sempre due volte di James M. Cain è considerato ormai un grande classico del genere hard boiled, di cui Cain fu uno dei massimi esponenti. Il genere hard boiled rientra nella categoria del noir, ma si differenzia per il maggior realismo nel racconto della violenza, del sesso e soprattutto del crimine.
Pubblicato in America nel 1936, in Italia è uscito per Bompiani Editore soltanto nel 1946, con traduzione di Giorgio Bassani. Il libro ha goduto di ben due trasposizioni cinematografiche che hanno inciso fortemente sulla sua fortuna: una del 1946 e una del 1981, con Jack Nicholson.
In questo libro breve, scarno e dalla costruzione perfetta, i protagonisti sono Cora, Nick e Frank. Cora e Nick Papadakis, greco di origine, sono sposati da anni e gestiscono la piccola locanda “Le due querce” nei pressi di un benzinaio sulla statale per San Francisco. Frank Chambers è un uomo sveglio, dal passato torbido, si definisce un vagabondo senza dimora e, come scopriremo dalle pagine del libro, è un delinquente con anni di prigione alle spalle. Frank arriva nel locale per caso e decide di accettare il lavoro offerto da Nick, solo dopo aver visto Cora, di cui si invaghisce immediatamente:
Fu a questo punto che la vidi. Fin allora era rimasta nell’interno, in cucina; ed ecco era comparsa per portar via i miei piatti. Eccetto che per il corpo, non si poteva dire una gran bellezza; ma aveva una cert’aria imbronciata, e le labbra sporte in fuori in modo tale da farmi venir subito voglia di mordergliele.
Tra i due scatta una scintilla, fin dalle prime pagine. La fiamma ardente della passione è alimentata anche dal fatto che Cora non è più minimamente attratta da suo marito. Nick, infatti, rappresenta l’uomo gretto, trasandato, mal concio, ma che ha offerto a sua moglie la stabilità. Frank, invece, incarna il cattivo ragazzo, l’uomo senza scrupoli, sa come sedurre la donna e riesce a farla capitolare.
Questo libro, definito uno dei noir per eccellenza, così scarno nella scrittura e perfetto nella costruzione degli intrecci, ha ispirato autori come Albert Camus e Cesare Pavese. Cain non lascia spazio a descrizioni, lirismi, personaggi o elementi di troppo e questa risulta essere la fortuna della sua scrittura, così incisiva e penetrante.
La protagonista di tutta la storia è la passione tra i due amanti, tanto ardente da bruciarli, da spingerli a commettere degli errori imperdonabili. Frank e Cora, infatti, organizzano l’omicidio del marito Nick affinché possano vivere la loro storia d’amore e prendere al greco tutti i suoi averi. Una scelta istintiva, poco ragionata, guidata dalla voglia dei due di scappare da un’esistenza monotona per inseguire il sogno di una vita nuova. Interessante il personaggio di Cora, una sorta di dark lady, una figura dalla forte personalità: pronta a tutto pur di imporsi e diventare qualcuno. Sullo sfondo della storia si staglia un’America che ricorda i racconti di Steinbeck, una California di provincia, il cui scintillio, che guida il sogno dei due protagonisti, si percepisce in lontananza, distante da quelle pompe di benzina e dai motel di strada.
Non si può raccontare troppo di questo breve libro, inserito nella lista dei cento libri noir da leggere almeno una volta nella vita. Cain non lascia nulla di questa storia al caso, ma ogni pagina è ben costruita in funzione della prossima. L’autore dà un giudizio implicito dei due amanti, riuscendo a portare in scena l’animo umano, nelle sue contraddizioni, ma soprattutto nella sua parte più oscura. Sarà la vita a suonare alla porta dei protagonisti e a farli pagare per gli errori fatti.