Marco Tedesco professore della Columbia University e ricercatore presso il Goddard Institute for Space Studies della Nasa, ci porta con sé in una esplorazione al Circolo polare Artico. Il glaciologo, tra i massimi esperti mondiali di cambiamento climatico, con il libro Ghiaccio, scritto insieme al giornalista Alberto Flores d’Arcais, ci accompagna a scoprire questi luoghi poco esplorati, misteriosi, affascinanti e essenziali da salvaguardare per tenere in equilibrio l’ecosistema dell’intero Pianeta.
Il saggio risulta estremamente interessante per conoscere le avventure e le difficoltà del lavoro degli scienziati in esplorazione, ma soprattutto la passione che li muove per la scienza e la conoscenza. Emerge fortemente dalle pagine l’entusiasmo di Tedesco nel trovarsi di nuovo in quei luoghi studiati per una vita intera, la gratitudine di poter essere lì dove pochi mai potranno arrivare. Il paesaggio è mistico, lunare, le foto inserite da Tedesco nel saggio aiutano il lettore a comprenderne la meraviglia. Dalle sue parole si percepisce lo stupore provato ogni volta nel vedere quei luoghi meravigliosi:
Penso a come sia impossibile quantificare, dandole un valore economico, la fortuna che ho nel ritrovarmi al cospetto del paesaggio che sto osservando. Qui in silenzio, circondato da neve e ghiaccio. […] Quello che mi trovo di fronte è tutt’altro che un paesaggio monotono o piatto. Dune di neve dalle dimensioni di pochi metri sono allineate lungo la direzione principale del vento, più o meno come un deserto. […] Continuo a osservare ammirato. Il velo di neve che è stato soffiato via dal vento dipinge figure circolari che seguono il profilo della brezza polare. È come se dietro di me ci fosse un pittore che avesse deciso di aggiungere questi dettagli al quadro che sto guardando.
Quello di Tedesco, però, non è solo un diario di bordo per raccontare la Groenlandia, un semplice resoconto scientifico, ma una profonda riflessione personale, da uomo e padre, e scientifica su quanto il presente stia influenzando il cambiamento climatico e su quanto quest’ultimo peserà sul nostro futuro. Grazie a Ghiaccio possiamo spiare nelle tende in cui vivono gli scienziati, conoscere le dinamiche per prepararsi ad affrontare giornate all’aperto tra i ghiacci, le difficoltà della ricerca e i possibili imprevisti che un luogo come quello possono presentare. Tedesco, però, oltre ad essere un affermato scienziato, è anche un abile narratore e in queste pagine, attraverso le quali immaginiamo di camminare accanto a lui lungo le distese ghiacciate, inserisce racconti sulle nuove tecnologie per la ricerca, statistiche sulla vita in quel luogo ai confini del mondo, curiosità sulla cultura locale e molto altro.
Attraverso le sue parole veniamo a conoscenza dei tanti esploratori che nel corso dei secoli si sono avventurati in quelle terre selvagge, alcuni con fortuna, altri meno. Ma soprattutto, conosciamo le storie di esploratrici, scienziate poco conosciute dai più, che hanno dato un significativo contributo alla conoscenza che abbiamo oggi della Groenlandia e dell’Artico, dimostrando coraggio e intraprendenza in un settore per tanto tempo riservato agli uomini.
Nel libro, l’amore e la curiosità per quella terra si accostano alla paura per un futuro, forse non troppo lontano, in cui la Groenlandia potrà essere meta turistica per ricchi privilegiati, o luogo sfruttato dalle grandi nazioni per estrazione petrolifera e mineraria. Immaginari catastrofici che modificherebbero un ecosistema perfetto, il cui cambiamento avrebbe ripercussioni inimmaginabili sull’intero Pianeta. Come spiega Tedesco le temperature dell’Artico sono aumentate nel tempo e continuano a farlo mettendo a rischio l’ambiente, l’ecosistema, le tradizioni locali.
La vasta distesa congelata si muove seguendo un ritmo naturale, a dispetto di noi, cellule impazzite nella società moderna, che ci spostiamo frenetiche, cercando di afferrare tutto prima che il prossimo stimolo digitale appaia sullo schermo del nostro telefonino. Come un virus che attacca tutto e tutti, noi, piccoli esseri umani, siamo riusciti, con le emissioni di gas serra e il riscaldamento globale, a minacciare e mettere in ginocchio persino la maestosa Groenlandia.
Tra le distese di ghiaccio, i paesaggi lunari, gli azzurri e i bianchi brillanti e il sole di mezzanotte conosciamo un po’ meglio questa terra misteriosa e disabitata, ma il monito di Tedesco si sente forte e chiaro: i dati sui cambiamenti climatici, i possibili scenari dell’incontro tra quelle terre incontaminate e la mano distruttiva dell’uomo-colono veicolano un messaggio di sensibilizzazione non velato, ma urlato a pieni polmoni da chi quei luoghi li conosce e li ama.
Guardo la valigia aperta sul pavimento. […] Davanti a me un nuovo viaggio che mi porterà, ancora una volta, a confrontarmi con le lande pallide e lucenti di azzurro gelido, con il Sole che non sembra sparire mai e le incredibili bellezze che la natura riesce a tirare fuori tra le strette pieghe del freddo. Ancora una volta a diretto contatto con le menti di brillanti scienziati, a confrontarci faccia a faccia su quello che è il campo di battaglia più estremo dello sviluppo ambientale del pianeta. Ancora una volta a contemplare l’erosione di quel mistero che altri non è che la stessa natura di cui anche noi siamo fatti. Ancora una volta alla presenza di sua maestà, il ghiaccio.