Il 12 ottobre del 1896 nasce a Genova uno dei poeti più importanti della storia letteraria del nostro Paese e non solo: Eugenio Montale. Trascorre la giovinezza nella sua regione e in particolare nella villa paterna di Monterosso, alla quale sarà sempre legato.
Fra la casa e i portici delle strade nuove, sempre disoccupato. Si intende che cercavo un lavoro degno di me e delle mie attitudini; ma quali si fossero tali attitudini né io né mio padre avevamo mai potuto appurare […] ero giunto a quindici e poi a venti e poi a venticinqu’anni senza aver preso una decisione.
Eugenio Montale esordisce nel 1925 con la raccolta poetica Ossi di seppia e nello stesso anno firma il Manifesto degli intellettuali antifascisti. In Ossi di seppia, che nella struttura varia e composita ricorda le coste frastagliate della regione d’origine del poeta, ricorrono memorie dannunziane, crepuscolari, vociane. Montale quindi in questa raccolta, destinata a influenzare l’intera letteratura del Novecento, riprende la tradizione e la rinnova.
A proposito di Ossi di seppia l’autore nel 1976 dirà:
Gli Ossi di seppia sono un’immagine dei frammenti gettati a riva dalla marea della vita e che ho pazientemente raccolto.
Nella nota raccolta è centrale la consapevolezza dell’autore di un mondo spietato, una realtà dura, aspra, senza illusioni. Quella di Ossi di seppia è una poesia che non ha lo scopo di cambiare la realtà, ma di aiutare a comprenderla meglio.
Nel 1927, Eugenio Montale si trasferisce a Firenze dove lavora per la casa editrice Bemporad. Nello stesso anno conosce il critico d’arte Matteo Marangoni e sua moglie Drusilla Tanzi che, di lì a poco, diventerà sua compagna di vita e protagonista di alcune delle sue poesie più belle (con il nome di Mosca). Negli anni fiorentini Montale lavora come direttore del Gabinetto Vieusseux e come traduttore. La sua poetica cambia con le raccolte successive, Le occasioni e La bufera e altro, nelle quali la poesia montaliana assume una forma più delineata con la scelta monolinguistica, la metrica classica, il tono più rarefatto. Le occasioni, pubblicato nel 1939, si allontana dalla prima raccolta. La tensione e l’atmosfera cupa della guerra imminente gravano tra i versi dell’autore. In primo piano appaiono però le vicende private del poeta e diventa centrale il tema del “male di vivere” al quale fanno da contraltare figure femminili, Volpe e Clizia, evocate come donne angeliche e salvifiche.
Ne La bufera e altro, terza raccolta, pubblicata nel 1956, i presentimenti tragici evocati ne Le occasioni diventano reali a cospetto della bufera che investe l’Europa durante la seconda guerra mondiale. Indimenticabili alcune poesie a riguardo, come La primavera hitleriana.
Dopo una pausa durata quindici anni, Montale si dedica nuovamente alla produzione lirica pubblicando prima Satura (1971) poi Diario del ’71 e del ’72 (1973), Quaderno di quattro anni (1977) e Altri versi (1980). Il poeta è cambiato, è anziano e con lui cambia la sua produzione poetica. In Satura non troviamo più uno stile drammatico, teso, arduo, ma un linguaggio più discorsivo e familiare, un abbassamento di tono e una prevalenza di produzione prosastica. Alla moglie Drusilla Tanzi (Mosca) dedica, nel 1966, gli Xenia che nel 1971 diverranno la prima sezione della raccolta Satura.
Da Confessioni di scrittori. Interviste con se stessi, 1951:
L’argomento della mia poesia è la condizione umana in sé considerata; non questo o quello avvenimento storico. Ciò non significa estraniarsi da quanto avviene nel mondo; significa solo coscienza, e volontà, di non scambiare l’essenziale col transitorio. Non sono stato indifferente a quanto è accaduto negli ultimi trent’anni; ma non posso dire che se i fatti fossero stati diversi anche la mia poesia avrebbe avuto un volto totalmente diverso. […] Avendo sentito fin dalla nascita una totale disarmonia con la realtà che mi circondava, la materia della mia ispirazione non poteva essere che quella disarmonia.
Curiosità:
- Più volte Montale ha raccontato della sua giovanile indecisione su quale lavoro svolgere. A tal proposito si diplomò ragioniere nel 1915 e portò avanti gli studi di canto fin quasi a debuttare come baritono.
- Fu direttore del Gabinetto Vieusseux dal 1929 al 1938, ma fu costretto a lasciare l’incarico perché non iscritto al partito fascista.
- Montale conosce Drusilla Tanzi, soprannominata Mosca, nel 1927. Avrà con lei una lunghissima relazione, ma i due si sposeranno soltanto nel 1962, un anno prima della morte di lei.