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PsicoLetturificio incontra Heathcliff da Cime tempestose
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Cime tempestose, capolavoro di Emily Brontë, viene pubblicato la prima volta nel 1847, destabilizzando i lettori del tempo per la sua originalità. Innovative le ambientazioni tetre, i significati simbolici nascosti nell’opera e soprattutto lo strano rapporto tra Catherine e Heathcliff: un amore platonico, un legame di anime che discerne l’umano per fondersi con qualcosa di animalesco e sovrumano.

Di seguito abbiamo immaginato che Heathcliff affrontasse una seduta di terapia dallo psicologo riflettendo sulla sua condizione e sui cambiamenti in atto.



Benvenuto Sig. Heathcliff, mi sembra che la sua sofferenza stia aspettando il momento giusto per uscire… la prego inizi pure da dove preferisce

Buongiorno Dottoressa L. grazie di avermi ricevuto con così poco preavviso. Dice bene: attendo da anni ormai il momento giusto per sfogare la mia sofferenza, la mia rabbia. Queste brughiere sono state palcoscenico di un amore profondo, destinato ad essere ostacolato da uomini perfidi e immeritevoli di vivere. Ho tentato negli anni di sopprimere questi sentimenti, sono andato via da questi luoghi facendovi ritorno da gentiluomo borghese e ricco proprietario. Quegli stessi sentimenti però, adesso che la mia amata Catherine ha lasciato queste terre e questo mondo, sento che stanno per esplodere. Sono arrivato dalle strade di Liverpool fino a qui, in queste campagne ventose per incontrare lei e patire le pene di un amore impossibile tra un piccolo orfano burbero e quella deliziosa fanciulla.


Intravedo tra le sue parole una vita travagliata fin dagli inizi. Tuttavia intendo anche che, ad un certo punto, lei sia riuscito a costruire qualcosa per sé, lontano da questo posto. Per quale motivo ha scelto di tornare qui a soffrire di nuovo su certi argomenti e per alcune persone? 

Sono tornato esclusivamente per Catherine, la mia vita non aveva alcun senso di continuare senza di lei. Sono tornato per vederla e dimostrarle quanto fossi cambiato, non più il piccolo zingaro che suo fratello Hindley trattava come un servo, ma un uomo capace di prendersi cura di lei. Ho scoperto, però, che la mia assenza l’aveva fatta soffrire terribilmente e che nel frattempo si era sposata con quello sciocco di Linton. Sono dovuto tornare per rivederla e per vendicarmi, una volta per tutte, di quell’amore strappatomi via. Nel periodo in cui sono stato via da Cime Tempestose, ho avuto paura che lei non mi amasse, che potesse dimenticarmi, per questo motivo sono tornato. Quando l’ho rivista, però, ho capito che quell’uomo che aveva sposato non valeva nulla per lei, che per ogni pensiero dedicato a Linton, ne dedicava mille a me.


Catherine sembra essere stata davvero al centro di tutto il suo mondo da sempre. Mi parli di lei e del vostro rapporto.

Lo è sempre stata Dottoressa, non posso negarlo. Catherine ed io ci apparteniamo fin da quando arrivai in quella casa. Dopo un’iniziale diffidenza, tra noi si è creato un particolare legame, lei riusciva a vedere del buono in me, a differenza di tutti gli altri. Contrariamente a quanto le ordinavano, cercavamo di passare più tempo possibile insieme, correndo nelle campagne in cerca di avventure. Il peggior castigo che potessero escogitare per punirci era semplicemente dividerci. E accadeva spesso a causa dell’odio che il fratello Hindley provava nei miei confronti. Tante volte sono stato insultato per il mio aspetto, picchiato e relegato in cucina come un servo da quel uomo che ora io maledico! Qualche tempo più tardi, a causa del morso di un cane, Catherine è stata costretta a rimanere per cinque settimane nella residenza di Thrushcross Grange. È proprio in quell’occasione che ha conosciuto il giovane Edgar Linton, così diverso da me, raffinato, elegante e dai modi gentili, ma io tenevo troppo a Catherine per farmi da parte. Così un pomeriggio ascoltai una conversazione tra lei e la domestica: non dimenticherò mai le parole che Catherine usò per dire che non avrei potuto essere io l’uomo da sposare, sarebbe stato umiliante per lei. Così ho deciso di andare via, allontanarmi da queste campagne per diventare l’uomo che Catherine desiderava e meritava. Tornato qui, però, abbiamo avuto solo il tempo di confessarci il nostro amore. È morta mettendo al mondo sua figlia.


Mi dispiace molto per questa sua perdita Heathcliff. Cosa accadrà adesso?

Io prego ogni giorno il suo fantasma di farmi visita, di entrare da quella finestra per un’unica volta, così da poterne sentire ancora la presenza. Un giorno ci ritroveremo, passeggeremo per la brughiera e nessuno potrà ostacolare il nostro amore.



Commento Dottoressa L.

Ho ricevuto questa mattina il Sig. Heathcliff, un distinto uomo di mezza età, visibilmente consumato dalle travagliate vicende della vita. Una serie di abbandoni, iniziati fino dalla sua tenera età, lo hanno trasformato in maniera piuttosto evidente nel corpo e nella mente. Fin da bambino ha riposto molta fiducia nelle persone che lo hanno accolto a Wuthering Heights, ma proprio da loro è stato ripetutamente maltrattato oltre che abbandonato nuovamente. Nella sua nuova vita, immersa nella brughiera, ha conosciuto Catherine, l’amore tormentato della sua vita. L’uomo ne parla come di un sentimento superiore, una passione ineguagliabile, che ha sfidato il tempo e le restrizioni a cui gli altri hanno provato a sottoporla. Tuttavia Catherine stessa, l’unica in grado di comprendere ed accettare totalmente Heathcliff, lo ha infine abbandonato, preferendo sposare il raffinato ed elegante Edgar Linton, certamente un partito migliore rispetto all’uomo che tanto amava, ma che aveva ben poche certezze da garantirle per il futuro. La rabbia del Sig. Heathcliff non si è mai sfogata o dissolta negli anni, nonostante i suoi tentativi: evidentemente provare a definirsi in altri termini, a darsi un posto nel mondo raccogliendo i pezzi in cui le persone che ha incontrato ne avevano fatto della sua innocente personalità, non gli è stato possibile. Adesso lo dominano sentimenti di vendetta, odio e rabbia che, unitamente alla sua incapacità di gestire la perdita della amata Catherine, compongono un quadro complesso dal punto di vista psicologico che potrebbe sfociare in costellazioni di sintomi e patologie psichiche di tipo bordeline piuttosto devastanti. Ancora una volta l’amore per Catherine e la passione nella quale ha sempre continuato a credere nonostante tutto, lo ha portato qui a Wuthering Heights. Proprio la conferma che cercava circa questo grande sentimento, arrivata dalla donna poco prima della morte, lo immette potentemente in una grave dinamica di ambivalenza di sentimenti che apre a scenari psichicamente molto potenti oltre che pericolosi. Intravedo molte possibili complicazioni nel prosieguo di tutta questa vicenda non facilmente definibili. 


Amore ambivalente – borderline

Per questo caso particolare coniamo ad arte una dicitura tesa ad indicare l’estrema complicazione della situazione. L’espressione amore ambivalente – borderline tenta di mettere insieme le caratteristiche di una ambivalenza affettiva, caratterizzata da sentimenti e desideri altamente contrastanti nei riguardi del partner e delle altre persone vicine (affetti potenti e sentimenti di vendetta), con quelle delle relazioni affettive solitamente avviate dalla personalità borderline, dominate da travolgenti passioni, azioni manipolatorie, eccessi di rabbia e di odio. 

Redazione Letturificio
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