Seta, di Alessandro Baricco, uscito per la prima volta nel 1996 per Rizzoli, è divenuto un bestseller internazionale e ha goduto, nel 2007, di una trasposizione cinematografica con una grande produzione e un notevole cast.
L’opera è un romanzo breve in forma frammentaria, in cui si susseguono sessantacinque brevi capitoli. Molto utilizzate dall’autore sono le frasi brevi e nominali, l’uso della ripetizione, a sottolineare un tempo che ritorna, e i silenzi scanditi da mezze pagine bianche.
La storia è semplice, raffinata e delicata. Ambientata tra la Francia e il Giappone, nella seconda metà dell’Ottocento, il protagonista è il giovane Hervé Joncour: mercante di bachi da seta che abita con sua moglie Hélène a Levilledieu, nella Francia meridionale.
A causa delle epidemie che affliggono gli allevamenti europei, Hervé è costretto a spingersi fino in Siria e in Egitto per acquistare le uova di baco. In breve tempo, il morbo colpisce anche l’Africa e Hervé e la sua piccola cittadina, il cui commercio dei bachi è fonte di sostentamento, vedono vicina la fine degli affari.
Convinto da Baldebieu, uomo che l’ha iniziato al lavoro e gli ha rivelato tutti i segreti del mestiere, Hervé decide di intraprendere un viaggio “alla fine del mondo”.
-E dove sarebbe, di preciso, questo Giappone?
Baldabiou alzò la canna del suo bastone puntandolo oltre i tetti di Saint-August.
-Sempre dritto di là.
Disse.
-Fino alla fine del mondo.
Per raggiungere il Giappone, ai tempi, un uomo impiegava quasi due mesi, ma Hervé, pur di salvare la sua famiglia e la sua piccola cittadina, intraprende il viaggio alla volta di quel paese tanto lontano.
Attraversa la Baviera, l’Austria, procede in treno da Vienna a Budapest, fino a Kiev, percorre a cavallo chilometri di steppa, supera gli Urali, raggiunge il confine cinese fino all’Oceano e lì si ferma ad aspettare una nave di contrabbandieri che lo avrebbe portato sulla costa ovest del Giappone.
Giunto nel paese del sol levante, il protagonista conosce Hara Kei, uomo ricco e di grande potere, con cui intraprende gli affari. È durante il loro primo incontro, che Hervé, vede la donna che gli rapisce il cuore, appoggiata sulle gambe di lui come un animale domestico:
Hara Kei era seduto a gambe incrociate, per terra, nell’angolo più lontano della stanza. Indossava una tunica scura, non portava gioielli. Unico segno visibile del suo potere, una donna sdraiata accanto a lui, immobile, la testa appoggiata sul suo grembo, gli occhi chiusi, le braccia nascoste sotto l’ampio vestito rosso che si allargava tutt’intorno, come una fiamma, sulla stuoia color cenere. Lui le passava lentamente una mano nei capelli: sembrava accarezzasse il manto di un animale prezioso, e addormentato.
La storia procede in un’atmosfera sognante fatta di sensazioni impercettibili tra il mercante francese e la giovane donna, di sguardi e leggeri contatti.
Hervé Joncour non smise di parlare ma abbassò istintivamente lo sguardo su di lei e quel che vide, senza smettere di parlare, fu che quegli occhi non avevano un taglio orientale, e che erano puntati, con un’intensità sconcertante, su di lui: come se fin dall’inizio non avessero fatto altro, da sotto le palpebre.
Pian piano la donna diviene sogno e desiderio di Hervé, catturando tutti i suoi pensieri.
Il racconto di Alessandro Baricco è caratterizzato da un erotismo velato e mai espresso tra i due protagonisti. Soltanto un bigliettino, lasciato dalla ragazza ad Hervé, fa accendere in lui il più grande desiderio di rivederla. Un’incredibile legame, un’attrazione talmente forte da spingere per ben quattro volte Hervé nel lontano mondo.
Il protagonista, descritto come un uomo che ama raccontare la sua vita piuttosto che viverla, si scopre viaggiatore ai confini del mondo, in quel viaggio che ha un valore simbolico di analisi di sé stesso, alla ricerca di una giovane ragazza di cui non si svela mai il nome.
Lei è descritta come figura eterea, delicata e affascinante per rivedere la quale il protagonista affronta l’ultimo viaggio, in un Giappone nel pieno della guerra civile, a dimostrazione del cambiamento interiore avvenuto: da uomo spettatore della vita, a protagonista.
Interessante la contrapposizione tra le due figure femminili del racconto: la dolce Hélène, dalla magnifica voce, moglie in attesa del suo uomo in viaggio, e la misteriosa e giovane ragazza dalla grande forza erotica ed attrattiva.
Il libro di Alessandro Baricco riesce a far immergere il lettore in una dimensione dolce ed eterea, delicata come il tessuto che dà il nome all’opera, tra i laghi giapponesi, e i profumati fiori francesi, nel viaggio di un uomo che alla ricerca dei bachi da seta, riscopre sé stesso.
Non ho mai sentito nemmeno la sua voce. È uno strano dolore, morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai.