BIOGRAFIE D'AUTORE

Giorgio Bassani: vita e curiosità del poeta ferrarese

Giorgio Bassani nasce il 4 marzo del 1916 a Bologna da una famiglia della borghesia ebraica. Trascorre, però, a Ferrara tutta l’infanzia e l’adolescenza per poi spostarsi a Roma, a causa delle persecuzioni razziali. Il legame con la città di Ferrara, fulcro di gran parte della sua produzione poetica, sarà indissolubile. Si laurea in Lettere a Bologna e quei suoi viaggi in treno verso il capoluogo emiliano e la vista dal finestrino delle campagne della sua amata regione, sono di ispirazione per la sua prima poesia Verso Ferrara e per altri testi. Lo stesso viaggio da Ferrara a Bologna fa da sfondo alla storia del Dottor Fadigati ne Gli occhiali d’oro (1958).

Da giovanissimo scrive per il «Corriere padano» raccontando storie d’amore di provincia, ma è ancora alla ricerca di un vero motivo per scrivere, della sua necessità di scrittore. Lo stesso Bassani, anni dopo, racconta che il suo impulso alla scrittura è stato dettato non dalla vita, bensì dalla cultura.

Bologna: gli ambienti letterari e l’antifascismo

A Bologna frequenta l’ambiente letterario di Arcangeli, Rinaldi, Bettini e intrattiene rapporti con gli storici dell’arte Ragghianti e Raimondi, legami fondamentali per la sua formazione. L’amicizia più importante è quella con Roberto Longhi, suo professore all’università. Grazie agli studi e alla frequentazione di questi ambienti stimolanti Bassani si innamora della letteratura italiana e straniera tra Ottocento e Novecento: Marcel Proust, James Joyce, Italo Svevo, Giovanni Verga, Alessandro Manzoni, Gustave Flaubert, Herman Melville.

Molto influente per l’autore il rapporto con il critico d’arte Carlo Ragghianti che lo allontana dalle amicizie letterarie ferraresi e bolognesi per farlo diventare un attivista politico clandestino. Bassani ricorda gli anni della Resistenza, dal ’37 al ’43, come i più belli della sua vita. In quel periodo, smette di scrivere e di seguire le lezioni di Longhi per dedicarsi completamente all’attivismo politico:

Quegli anni mi salvarono dalla disperazione a cui andavano incontro tanti ebrei italiani, mio padre compreso, col conforto che mi dettero di essere totalmente dalla parte della giustizie e della verità, e persuadermi a non emigrare. Senza quegli anni fondamentali per me credo che non sarei mai diventato uno scrittore

Nel maggio 1943, dopo gli anni segnati dall’attività antifascista clandestina, Bassani viene arrestato e portato nel carcere cittadino di Ferrara. Rimane in carcere per pochi mesi, essendo vicina la fine del regime, e viene scarcerato il 26 luglio. Dell’esperienza del carcere rimangono le lettere ai famigliari, successivamente raccolte in Di là dal cuore. Proprio nel dicembre del 1943 Bassani lascia definitivamente Ferrara per trasferirsi a Roma con la moglie Valeria Sinigallia.

Le prime pubblicazioni

Nel 1940 esce la sua prima opera Una città di pianura sotto lo pseudonimo di Giacomo Marchi. Importante in quegli anni anche il suo lavoro di traduttore: nel 1944 traduce Vita privata di Federico II di Voltaire e Il postino suona sempre due volte di James Cain. Nello stesso anno pubblica Storie dei poveri amanti e altri testi. Bassani adesso è più maturo e realizza che l’obiettivo della sue scrittura è parlare della realtà italiana negli anni dell’avvento del fascismo al fine di non dimenticare quei tragici eventi e le persecuzioni ai danni della comunità ebraica. Sceglie Ferrara, la sua città, come sfondo agli eventi e come co-protagonista. A partire dal 1945 si dedica all’attività letteraria in maniera continuativa sia come scrittore che come collaboratore editoriale: si deve a Bassani infatti la pubblicazione de Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa.

Gli anni del grande successo di Giorgio Bassani

Gli anni ’50 e ’60 saranno gli anni del grande successo letterario: prima con Le cinque storie ferraresi pubblicate in un unico volume nel 1956, ma alcune delle quali già comparse precedentemente, e poi con Il giardino dei Finzi Contini, del 1962, sua opera più nota. Le opere successive, sempre sviluppate intorno al tema geografico-sentimentale di Ferrara, sono Dietro la porta (1964); L’Airone (1968); L’odore del fieno (1973). Questi tre testi, insieme a Gli occhiali d’oro, saranno riuniti, nel 1974, in un unico volume dal titolo Il romanzo di Ferrara. All’interno de Il romanzo di Ferrara verranno raccolte anche Le cinque storie ferraresi con il titolo di Dentro le mura.

La narrativa di Giorgio Bassani è fondamentale per comprendere il periodo storico più buio del nostro paese. L’autore è imparziale, rivolge il suo sguardo critico alla borghesia ebraica e a quella cattolica rilevando le colpe di coloro che hanno patteggiato con il regime e di coloro che hanno taciuto. I suoi testi ci dicono molto della sua storia personale e anche del suo rapporto con la Storia in generale. Bassani scrive per la necessità di ricordare e raccontare esperienze a lui vicine, affinché le generazioni future non dimentichino quei tragici anni.

Citazione

Il pericolo che incombe sui giovani di oggi è che si dimentichino di ciò che è accaduto, dei luoghi donde tutti quanti siamo venuti. Uno dei compiti della mia arte lo considero soprattutto quello di evitare un danno di questo tipo, di garantire la memoria, il ricordo. Veniamo tutti quanti da una delle esperienze più terribili che l’umanità abbia mai affrontato. Pensi ai campi di sterminio. Niente è mai stato attuato di più atroce e di più assoluto. Ebbene i poeti sono qua per far sì che l’oblionon succeda. Un’umanità che dimenticasse Buchenwald, Auschwitz, Mauthausen, io non posso accettarla. Scrivo perché ci se ne ricordi.

Curiosità

Nel 1970 venne realizzata la trasposizione cinematografica de Il giardino dei Finzi Contini a opera del regista Vittorio De Sica. Bassani non rimase contento del risultato, che portò ad uno stravolgimento del suo capolavoro: i personaggi, secondo l’autore, risultavano insulsi e deboli, soprattutto Malnate e Micol. De Sica, inoltre, aggiunse scene non presenti nel libro, come la deportazione del padre di Giorgio. Per questi motivi Bassani chiese di essere escluso dalla lista degli sceneggiatori. Il film ebbe molto successo, vinse il Premio Oscar nel 1972 come miglior film straniero, ma non conquistò l’apprezzamento dello scrittore.

Libri da non perdere

  • Il giardino dei Finzi Contini, il capolavoro di Giorgio Bassani.
  • Le cinque storie ferraresi, vincitore del Premio Strega nel 1956. I protagonisti di queste storie sono semplici e toccanti, Ferrara ne è la co-protagonista.
  • Gli occhiali d’oro, romanzo breve la cui storia apparentemente semplice esprime perfettamente il tema dell’esclusione.

Redazione Letturificio
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