Mary Shelley nasce Mary Wollstonecraft Godwin il 30 agosto 1797, a Londra. Sua madre, Mary Wollstonecraft è considerata una delle fondatrici del pensiero femminista moderno: lottò contro lo stereotipo della donna sottomessa, in favore di una donna istruita e partecipe della vita sociale. La piccola Mary Shelley soffre per tutta la vita dell’assenza di sua madre, morta pochi giorni dopo la sua nascita, a causa di una setticemia. Nel corso della sua vita la giovane scrittrice tiene come punto di riferimento il primo scritto della Wollstonecraft, un’autobiografia dal titolo Mary, nelle cui pagine ritrova la natura di quella madre persa troppo presto. Il padre, invece, William Godwin, noto scrittore e filosofo radicale, non ha un buon rapporto con Mary, di cui non approva la relazione con il poeta Percy Shelley. Il rapporto padre-figlia si complica quando Godwin si risposa con la seconda moglie, donna per la quale Mary nutre delle antipatie.
L’amore con Percy Shelley
Proprio tramite suo padre, Mary conosce Percy Bysshe Shelley, discepolo di Godwin e frequentatore, insieme alla moglie Harriet, della loro casa in Skinner Street. Percy all’epoca ha ventuno anni, mentre Mary è prossima ai diciassette. Tra i due c’è subito un’attrazione, sia fisica che mentale, che poco tempo dopo li spinge ad incontrarsi segretamente nel cimitero di St.Pancras, in cui è sepolta la madre di lei. Nell’ottobre dello stesso anno Percy si separa da sua moglie, con cui i rapporti erano già compromessi da tempo. I due amanti partono per una fuga romantica alla volta di Francia e Svizzera e da quel momento tengono un diario comune, in cui appuntano i più svariati pensieri. Shelley è un bellissimo ragazzo, istruito e di talento, ma fatica a trovare un’occupazione a causa delle sue convinzioni politiche radicali. I due quindi, nel corso della loro relazione, hanno spesso problemi finanziari. Nonostante le precarie condizioni economiche, il rapporto tra Mary e Percy è profondo, complice, i due passano molto tempo a leggere e discutere di letteratura, influenzandosi a vicenda.
I primi momenti bui
Di ritorno dalla fuga romantica, la situazione economica di Percy peggiora e sono molti i creditori che bussano alla sua porta. Per questo motivo è costretto a vivere da fuggiasco, per diversi mesi, e a separarsi dalla sua amata. I due si incontrano segretamente nei caffè della città o in luoghi appartati. Mary di soli diciassette anni e incinta del primo figlio, gli rimane accanto, sostenendolo e mai accusandolo, come dimostrano le lettere che si scambiano in quel periodo. La loro separazione e l’ansia per il futuro, unito alla disapprovazione da parte del padre padre, hanno conseguenze sulla salute fisica di Mary. A peggiorare la sua condizione è, da lì a poco, la morte della piccola neonata dopo cinque giorni dalla nascita.
La nascita di Frankenstein
Nel 1816 la coppia trascorre l’estate nei pressi di Ginevra, nella dimora di Lord Byron, con cui Percy ha stretto una profonda amicizia. Quelle settimane sono particolarmente fredde e piovose e gli ospiti si riuniscono nel salotto per discutere di vari argomenti e si divertono a leggere storie di fantasmi davanti al camino. Una sera Byron organizza, per divertimento, una sfida a scrivere una storia di fantasmi. Pare che fu proprio quella la sera in cui la giovanissima Mary Shelley scrisse il suo capolavoro Frankenstein. Pubblicato anonimo nel 1818. Il 30 dicembre dello stesso anno Mary e Percy si sposano presso la chiesa di St. Mildred. In realtà, Mary non mostra molto entusiasmo all’idea del matrimonio, ma accetta per assecondare il volere di Percy.
Il periodo in Italia
I problemi finanziari sembrano non dare tregua alla famiglia e Percy Shelley decide di rifugiarsi in Italia, dove in quel periodo alloggia l’amico Byron. Poco dopo lo raggiunge anche Mary con i loro figli. A Bagni di Lucca trascorrono alcune delle giornate più piacevoli, Mary impara l’italiano e insieme a Shelley legge i grandi della letteratura, cerca l’ispirazione per il prossimo romanzo e condivide la bellezza dell’erudizione con suo marito. Purtroppo quel periodo sereno è destinato a finire molto presto, in Italia infatti perdono i loro due figli: William a causa della malaria e Clara, a causa della dissenteria. Per Mary questo è un colpo durissimo che la riduce quasi alla disperazione. Quello stato depressivo che l’aveva sempre accompagnata, esplode a causa di questo evento traumatico, portando conseguenze anche nel rapporto di coppia. In questo periodo di disperazione l’unico conforto per Mary è la scrittura del suo secondo romanzo Matilda.
La morte di Percy e le conseguenze
La nuova gravidanza fa ritrovare a Mary l’entusiasmo di cui ha bisogno. A novembre del 1819 nasce a Firenze Percy Florence. Mary riacquista la speranza e nello stesso anno scrive il suo terzo romanzo Valperga. Rimangono in Italia ancora per diversi mesi e visitano Firenze, Napoli, Roma, Venezia. Nel Bel Paese entrambi trovano l’ispirazione per molti dei loro lavori. Durante l’estate del 1822 alloggiano a Lerici e Percy acquista una barca, di cui è molto entusiasta. È proprio durante un viaggio in barca per raggiungere Lord Byron a Livorno, che Percy Shelley perde la vita. Alla morte di Percy, Mary soffre di una fortissima depressione e si trova in gravi problemi finanziari. Per amore di suo figlio si impegna nella scrittura di articoli di giornale, di racconti, si propone a case editrici per scritti su svariati argomenti. Nel 1830 pubblica il romanzo storico Perkin Warbeck e successivamente trova un lavoro redditizio per la scrittura di saggi biografici alla Cabinet cyclopaedia di Lardner. Si impegna per garantire a suo figlio un’istruzione eccellente anche se lui non dimostrerà mai una predisposizione intellettuale, ma anzi avrà una vita semplice, si sposerà e rimarrà sempre vicino all’amata madre.
Equilibrio precario
Il rapporto tra Mary e Percy Shelley non fu sempre idilliaco. Tra di loro si insinuarono, nel corso degli anni, uomini e donne che minarono l’equilibrio di coppia, senza però mai spezzarlo. Ci furono pettegolezzi riguardo ad una relazione di Percy con la sorellastra di Mary, Claire, e alla nascita di un figlio illegittimo. Ma anche una forte attrazione di Percy nei confronti di Emilia Viviani, ragazza di 19 anni di una ricca famiglia borghese che viveva reclusa nella sua stanza e con cui gli Shelley intrattennero rapporti di amicizia. Dal canto suo, Mary si avvicinò ad Hogg, vecchio amico e creditore della famiglia. Dopo la morte del marito, molti tentarono di estorcere a Mary Shelley dei soldi per non vendere alla stampa storie sulla sua relazione di coppia, essendo i due scrittori molto noti. Mary non cedette a nessuno di loro, ma soffrì molto di questa situazione.
Conclusioni
Mary Shelley fu una donna amata, una scrittrice di talento e di successo, le cui opere rimangono eterne. Molti, però, sono stati i momenti bui nella sua vita, a partire dalla morte dei tre figli, al suicidio della sorella Funny, fino al tragico incidente dell’amatissimo marito Percy. Lo stato depressivo l’accompagnò per gran parte della sua vita, anche nei momenti più felici che viveva con la preoccupazione che qualcosa di brutto potesse presto accadere. Ciò nonostante fu una donna forte, brillante, erudita, appassionata alla lettura e soprattutto alla studio.
Morirà a Londra il primo febbraio 1851.
Citazione
Temo che ci resti poca felicità sulla terra; comunque tutta quella di cui forse un giorno godrò, è centrata su di te.