BIOGRAFIE D'AUTORE

Piccola biografia di Charles Dickens (parte seconda)

Nel 1836 sposa Katherine, figlia del signor Hogarth, con la quale avrà ben dieci figli. Pubblica, nel 1838, Oliver Twist, opera che accresce la gloria e la fama di Charles Dickens. Questo è un periodo molto prolifico per l’autore che tra il 1840 e il 1841 pubblica: L’orologio del Maestro Humphrey e La bottega dell’antiquario, opere che hanno grande successo anche in America.

Viaggio in America

Nel 1841 Charles Dickens, ritenendo di essere in uno stato di pigrizia mentale, parte per un viaggio in Scozia. A settembre dello stesso anno, sottoscrive un contratto con un nuovo editore per una novella, ma è troppo preso dall’idea di trascorrere dei mesi in America, viaggio dal quale nasce le Note Americane. Quest’ultima opera, a causa delle taglienti osservazioni dell’autore sulle istituzioni americane, scatena un certo disappunto nei lettori. Nell’opera dedicata al viaggio in America, infatti, Dickens racconta del suo soggiorno a Washington, Philadelfia, New York, la visita alle Niagara Falls annotando le sue riflessioni giornaliere sia sui luoghi, sia sulle persone incontrate durante il viaggio. Non mancano considerazioni riguardo alle politiche sociali degli Stati Uniti. Dickens prima della pubblicazione, nelle lettere ad alcuni amici intimi, si dimostra consapevole che potrà essere vittima dell’attacco dei giornalisti americani, ma rivendica la sua libertà di parola.

Canto di Natale

Di ritorno dall’America parte per un viaggio in Cornovaglia con alcuni amici. Durante questo viaggio concepisce l’idea di Canto di Natale e di ritorno a casa comincia a scrivere quello che sarà uno dei suoi libri più noti. A novembre dello stesso anno, 1843, l’opera è pronta. Canto di Natale viene pubblicato pochi giorni prima di natale, accolto con grandissimo entusiasmo, vende in un solo giorno seimila copie. Ma i conti molto alti da saldare e il pensiero del sostentamento della famiglia, che conta già tre figli, non permettono a Dickens di essere pienamente soddisfatto. Poco prima della pubblicazione, Dickens parte per l’Italia. Dopo il successo di Canto di Natale stringe accordi con una nuova casa editrice, alla quale promette un nuovo racconto natalizio per l’anno successivo.

Viaggio in Italia

Si occupa della stesura del nuovo racconto natalizio, Le campane, durante il soggiorno in Italia, precisamente a Genova. Vuole farne una specie di difesa per i poveri: se in Canto di Natale ha convertito Scrooge, adesso vuole convertire la società tutta. Preso da un grande entusiasmo, in una settimana scrive la prima parte dell’opera. Durante i suoi mesi in Italia visita Firenze, Ferrara, Venezia, Genova, Mantova, Verona. Raccoglie tutte le impressioni del suo soggiorno italiano in Impressioni italiane, pubblicato nel 1846. Le città che maggiormente apprezza sono Genova, Firenze e Venezia. Rimane molto deluso da Roma. Lasciata l’Italia con dispiacere, torna in Inghilterra dove si impegna a lungo nel teatro e porta sulle scene una commedia che fu molto apprezzata.

Dombey e figlio

Nonostante i suoi grandi successi e il suo continuo impegno nel lavoro, Charles Dickens inizia a manifestare seri problemi di salute. Già prima del viaggio in America erano ricorrenti vertigini, attacchi spasmodici al costato e forti mal di testa, ma continua imperterrito a lavorare. Durante questo periodo speso nel teatro e nel giornalismo, si rende conto di dover tornare a ciò che sa fare meglio. Decide, quindi, di stabilirsi per un po’ in Svizzera e scrivere un nuovo libro: Dombey e figlio. Si tratta del primo romanzo famigliare di Charles Dickens pubblicato, come la maggior parte dei suoi lavori, a episodi tra il 1846 e il 1848. Dombey e figlio supera, in quanto a vendite, le aspettative dell’autore.

David Copperfield e i problemi di salute di Charles Dickens

In Svizzera inizia a pensare a quello che sarebbe stato il suo grande capolavoro, David Copperfield. Anche questo uscito a puntate tra il 1849 e il 1850, è il romanzo più autobiografico dell’autore e tra quelli più apprezzati. Intanto, continuano a peggiorare le condizioni di salute di Charles, che vive in uno stato di stanchezza perenne, malessere generale e depressione. In questo periodo scrive L’Invasato, racconto per il periodo di natale e pensa di fondare un periodico tutto suo. L’idea è quella di creare un giornale che sia una miscellanea di letteratura generale, allo scopo di contribuire all’istruzione dei lettori di tutte le classi sociali. Il primo numero di «HouseHold Words» esce il 30 marzo 1850.

Le letture in pubblico

Dopo anni di difficoltà di salute e problemi famigliari, il padre muore nel 1851, Dickens decide di dedicarsi alle letture in pubblico delle sue opere. Incredibile l’entusiasmo con cui fu accolto. Nel 1865 è colpito da una grave malattia che lo lascia storpio e dolorante, ma continua le sue letture, addirittura spostandosi in America. Parte a novembre del 1867 per Boston, ma poche settimane dopo la sua salute peggiora. Nonostante tutto, riesce a terminare le letture americane con energia.

Ritratto di un grande uomo

Negli scritti di Charles Dickens e anche nell’idea del periodico è evidente il risentimento nei confronti delle disuguaglianze sociali. Nonostante ciò, si dimostra un perfetto gentiluomo, molto sensibile alle lodi e al biasimo. Dickens fu un uomo particolarmente irrequieto, cosa che si nota nel continuo bisogno di cambiare luogo, attribuendo questa scelta all’eccitazione per la stesura di un nuovo libro. Allo stesso modo, vive uno strano e profondo legame con i personaggi da lui creati, quasi duemila, con i quali ride oppure soffre per le loro disavventure.

La morte di Charles Dickens

Tornato in Inghilterra inizia a lavorare a Il mistero di Edwin Drood. Il 9 giugno 1870, per problemi cardiaci, muore Charles Dickens, lasciando scritto nel testamento di volere un funerale semplicissimo e chiedendo di essere sepolto in un piccolo cimitero di Rochester. Il popolo inglese, però, per rendergli omaggio volle che fosse sepolto nella cattedrale di Westminster con i più grandi personaggi della storia inglese.

Redazione Letturificio
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