Emily Brontë, nata il 30 luglio del 1818 a Thorton, nello Yorkshire, vive per poco più di trent’anni, muore infatti il 19 dicembre del 1848. Nonostante la morte prematura, a causa della tubercolosi, ci lascia uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale: Wuthering Heights (Cime tempestose) e una bellissima raccolta di poesie.
Le informazioni riguardo alla sua vita sono oggi poche, molte di più le leggende nate, nel corso degli anni, intorno a questa figura enigmatica. Ciò che conosciamo di Emily lo dobbiamo principalmente a sua sorella Charlotte, anche lei scrittrice di successo.
Cresciuta in una famiglia numerosa, con sei fratelli, due dei quali morti prematuramente, Emily coltiva l’amore per la scrittura insieme alle sorelle Anne e Charlotte, e al fratello Branwell. La famiglia rappresenta nella vita delle sorelle Brontë un elemento fondamentale di sostegno e condivisione delle idee. Anche la madre Maria muore giovane e i fratelli crescono con il padre e la zia Elisabeth.
Quando Emily ha circa due anni la famiglia si trasferisce a Haworth, un paesino situato su una ripida collina tra le brughiere nello Yorkshire, luogo al quale la scrittrice si sentirà sempre legata, tanto da divenire sfondo della storia di Cime tempestose.
La predisposizione famigliare alle arti letterarie si rivela fin dalla tenera età: i ragazzi Brontë sono soliti scrivere sceneggiature, improvvisare piccoli spettacoli teatrali in casa e inoltre appuntano scene di vita quotidiana su diari di cui oggi rimangono soltanto poche pagine. Anche per gli scritti successivi i componenti della famiglia si rivelano i critici più severi.
La finestra sul mondo brontiano è offerto oggi dalle lettere delle sorelle Brontë e dai diari di Charlotte.
Le sorelle Brontë, molto diverse per carattere e temperamento, lasciano le redini della famiglia a Charlotte, la maggiore, contraddistinta dal carattere forte, dall’intraprendenza e la voglia di realizzarsi e far conoscere al grande pubblico i suoi lavori.
Emily, più schiva, timida e solitaria, preferisce dedicarsi alle sue passioni nell’ambiente della brughiera.
Attorno al 1829, quando Emily ha soltanto undici anni, si colloca l’inizio della saga di Gondal, opera scritta a due mani dalle più piccole della famiglia, Anne ed Emily, di cui rimangono soltanto alcune poesie. Tra le due, come ci raccontano gli scritti rimasti, prevarrà sempre un rapporto molto speciale, fatto di amicizia e complicità. Le due lavorano alla saga di Gondal, andata perduta, fino a poco prima della morte di Emily.
L’istruzione di Emily e il lavoro come insegnante
Da sempre poco avvezza all’insegnamento formale e organizzato, la piccola Emily, che frequenta la scuola soltanto pochi mesi da bambina, forma la sua educazione grazie all’istruzione religiosa impartita dal padre e dalla zia, e soprattutto alle sue letture nella biblioteca paterna.
Dedica la maggior parte delle ore della giornata alla scrittura, non essendo particolarmente interessata alla scuola e alle sue regole, a differenza della sorella Charlotte,
Emily ottiene nel 1838 un lavoro come insegnante nella scuola di Law Hill, nella quale rimane per poco più di sei mesi, nostalgica della sua casa, del suo ambiente e del tempo sottrattogli alla scrittura. Nonostante il poco tempo a disposizione questo è un periodo molto prolifico per la sua poesia, forse perché utilizzata come mezzo di evasione dalla realtà.
Nello stesso anno, Charlotte e Anne trovano lavoro come istitutrici, mentre Emily torna nella sua casa di Haworth.
Interessante notare come Emily non avesse il grande desiderio di far conoscere i propri scritti al pubblico, a differenza degli altri fratelli Brontë che ritenevano un lavoro letterario realizzato soltanto per metà senza una degna pubblicazione.
Il periodo di Emily Brontë a Bruxelles
Sfumata l’idea di aprire una scuola tutta loro nella quale le sorelle Brontë avrebbero lavorato come istitutrici, nel 1842 Charlotte decide di fare un’esperienza a Bruxelles, per imparare il francese e affinare l’arte della musica e della scrittura, e convince Emily a partire con lei. Questo periodo passato lontano dal luogo natio segna profondamente la giovane Brontë.
Emily dal carattere schivo, con l’esperienza a Bruxelles, come racconta il suo insegnante, dimostra un grande impegno e si rivela meno timida di quanto apparisse, acquisendo l’istruzione sistematica dalla quale era sempre fuggita e la capacità di organizzazione del pensiero. Apprende, inoltre, nuove lingue e scopre l’interesse per la musica.
Alla morte della zia, nel novembre 1842, le due sorelle, richiamate nello Yorkshire, scoprono la cospicua eredità lasciata a tutti i fratelli Brontë; Emily decide, quindi, di non tornare più a Bruxelles: ora ha finalmente l’indipendenza economica per potersi dedicare soltanto alla scrittura.
Le pubblicazioni delle sorelle Brontë
L’ostinazione e la voglia di affermarsi di Charlotte fa sì che questa divenga la promotrice delle sorelle Brontë. A lei probabilmente si deve la fama e il riconoscimento del loro talento.
Per molto tempo cerca di entrare in contatto con case editrici locali finché convince Anne ed Emily a pubblicare una raccolta delle loro poesie sotto gli pseudonimi di Currer, Ellis e Acton Bell. Il libro viene pubblicato nel 1846 ma non riscuote il successo desiderato: si dice che ne furono vendute soltanto due copie.
Nel frattempo le sorelle Brontë si dedicano alla stesura dei loro tre romanzi: Charlotte a The Professor, Emily a Wuthering Heights e Anne a Agnes Grey. Nello stesso periodo, Branwell, innamorato di una donna sposata che non può ricambiare il suo amore, affoga la tristezza nell’alcool.
A tal proposito, alcuni critici hanno ipotizzato che Emily Brontë avesse preso ispirazione da suo fratello per la delineazione del personaggio iconico di Heatcliff: uomo dalle passioni demoniache, paragonato da molti personaggi dell’opera ad un animale (“per metà uomo, per metà animale”). Ipotesi che molti studiosi ritengono semplicistica e non veritiera.
Emily e Anne dopo poco trovano una casa editrice, la T. C. Newby, disposta a pubblicare i loro romanzi in un unico volume: i tempi sono lunghi e l’opera vede la luce soltanto nel dicembre del 1847. Charlotte, nel frattempo, scrive il romanzo Jane Eyre che viene pubblicato riscuotendo un grande successo.
“Cime tempestose” di Emily Brontë
Wuthering Heights, nella traduzione italiana Cime tempestose, si presenta come un lavoro molto diverso da quelli del tempo: le scene molto crudeli, le ambientazioni tetre e i significati simbolici nascosti nell’opera colpiscono molto i lettori. In particolar modo, stupisce la descrizione cruda delle passioni umane e lo strano rapporto tra i due protagonisti Catherine e Heathcliff: un amore platonico, un legame di anime che discerne l’umano per fondersi con qualcosa di animalesco e sovrumano.
Ciò che hanno evidenziato i critici è il fatto che Emily non ebbe, nella sua breve vita, esperienze amorose o una spiccata vita sociale da cui trarre ispirazione. Nonostante questo, ha regalato ai lettori, di ieri e di oggi, un amore iconico fatto di sentimenti logoranti, tanto nell’anima che nel corpo. Non apprezzato dalla critica del tempo che lo ritenne privo di morale, venne riscoperto soltanto più tardi.
Al momento della pubblicazione dei romanzi delle sorelle Brontë l’editore li spaccia come opera di un unico autore: Currer Bell. Così Charlotte e Anne decidono di andare a Londra per presentarsi, rivelando la loro identità e quella di Emily che, non interessata alla fama e al riconoscimento personale, rimane seccata dal gesto di Charlotte.
In breve tempo Emily si ammala di tisi, a causa del forte vento dell’est che è solito spirare sulla brughiera e dal quale Emily viene colpita durante il funerale di Branwell. La giovane Brontë, con spirito stoico rifiuta le cure a lei offerte e accetta la sua condizione e il suo divenire.
Emily Brontë morirà il 19 dicembre del 1848. Alla sua amica Ellen, Charlotte scrive:
[…]É morta in un tempo pieno di promesse. É stata strappata alla vita nel fiore degli anni.