Di antiche origini inglesi, i progenitori della famiglia Dickinson si stabiliscono ad Amherst, nell’attuale stato del Connecticut, a metà del XVII secolo. Edward Dickinson, uomo per bene impegnato nella vita economica e culturale della cittadina, sposa Emily Norcross, donna di poca cultura, figlia di proprietari terrieri. Da questa unione nascono tre figli, Austin, Lavinia ed Emily. Quest’ultima nasce il 10 dicembre del 1830.
La fragilità mentale della madre che non regge la lontananza di Edward, in viaggio per lavoro e che si sente inappropriata per il ruolo di donna di città, organizzatrice delle feste per l’alta società cittadina fanno sì che la piccola Emily Dickinson passi molto tempo con la zia Lavinia.
Quest’ultima sarà una figura importante per la vita della poetessa, confidente di tutti i suoi segreti e, secondo la critica, una delle poche persone a cui Emily Dickinson parlò della propria omosessualità. La figura materna per Emily fu assente, nel suo epistolario dice di non aver avuto una madre, e di aver avuto un padre spesso molto distante.
Emily Dickinson e la scuola
Fin da adolescente dichiara di non sentire di appartenere alla Nuova chiesa confessando di essere stata molto credente, ma di aver perso piano piano la sua fede. Le fonti raccontano che per sfuggire alle domeniche della famiglia in chiesa si nascondeva nello scantinato a leggere. Soltanto molto più tardi ritroverà la sua fede in Dio, in un rapporto intimo e privato.
Emily inizia presto ad assentarsi da scuola, a volte incentivata dal padre a rimanere a casa. È una ragazza dai fragili nervi, molto melanconica e preferisce passare il tempo nei boschi e in campagna. A 10 anni, nel 1840 Emily viene iscritta al Amherst Academy, scuola media, con la sorella Lavinia. Il padre continua a viaggiare molto per lavoro e il fratello Austin parte per il Williston Seminary. A lui Emily scriverà moltissime lettere, Austin sarà non solo un fratello, ma il suo più grande confidente e amico. Nell’autunno del 1845 il padre decide di interrompere gli studi di Emily a causa delle sue profonde crisi depressive, episodio che incide sulla produzione poetica nella quale troviamo una Emily più attenta e riflessiva, meno entusiasta. Passa alcuni mesi a Boston, a casa degli amati zii.
Finalmente a dicembre le è concesso di seguire un corso di letteratura e conosce il professor Leonard Humphrey, prima figura di riferimento nella sua vita, la cui morte, nel 1850, si rivela la prima profonda ferita nell’animo di Emily. Il rapporto con la scuola continua ad essere conflittuale a causa dei suoi problemi di salute, così nel 1848 Edward Dickinson decide di interrompere definitivamente la carriera scolastica di Emily, concedendole soltanto lezioni private a casa.
La ribellione di Emily
È a questo punto, nel 1848, in una sorta di ribellione nei confronti del padre, che Emily si butta sulla lettura. Legge moltissimi dei classici contenuti nella biblioteca di Edward Dickinson, ed entra a far parte di un Reading Club tra i cui membri c’erano Newton, Humphrey, con loro legge e discute Walter Scott, Charles Dickens, Edgar Allan Poe.
Come i costumi dell’epoca vittoriana prevedevano, Edward Dickinson aveva molti progetti ambiziosi per il figlio maschio che avrebbe proseguito gli studi in college prestigiosi, intrapreso la carriera politica, mantenendo il prestigio della famiglia, e si sarebbe sposato. Per le due figlie, Emily e Lavinia, invece era prevista una vita domestica, vicino alla madre malata, costrette in una prigione dorata ad occuparsi della grande casa di famiglia. Emily, però, si ribella alle imposizioni paterne riuscendo a trovare, in un modo tutto suo, la libertà dalle imposizioni del tempo.
L’arrivo di Susan
Proprio nel 1848 fa ritorno ad Amherst Susan Huntington Gilbert, donna dalle umili origini, ma con l’ambizione di entrare a far parte di una famiglia prestigiosa. Molti se ne invaghiscono in città, compresi Austin ed Edward che, nonostante le origini della ragazza, vede in lei l’ideale moglie per Austin e la perfetta padrona di casa Dickinson. Come molti studiosi affermano, anche Emily rimane affascinata da Susan, figura che si rivela centrale per parte della sua vita e della sua poetica.
Questi saranno, infatti, due anni ricchi di emozioni per la giovane Emily che continua a frequentare il club di lettura, leggendo Sogni ad occhi aperti di uno scapolo di Ik Marvell, La lettera scarlatta e tanti altri testi e legandosi irrimediabilmente a Susan, adesso compagna di Austin.
L’epistolario della Dickinson è ricco, in questi anni, di lettere inviate sia ad Austin, spesso fuori città per lavoro, sia all’amata cognata. Il suo affetto per entrambi è misterioso e profondo, un amore, quello per Susan, che sarà ispirazione per i meravigliosi componimenti poetici di quel periodo.
Sia nelle poesie, ma soprattutto nelle lettere che Emily indirizza a Sue è esplicita la passione e l’ardore. Questi sentimenti profondi, ma non ricambiati, la logorano causandole nuovi problemi di salute.
Emily Dickinson e la poesia
Susan e Austin si fidanzano a marzo del 1853 e nello stesso anno Emily confida al fratello del suo impegno segreto: la poesia. Questo segna l’inizio di un percorso che Emily non abbandonerà mai.
La critica ha dibattuto molto sulla datazione della produzione poetica della Dickinson: i primi curatori fecero risalire le prime poesie agli inizi del 1860, ma probabilmente Emily aveva iniziato a scrivere già dai primi anni ’50, riprendendo i suoi scritti soltanto più tardi.
Già nei primi componimenti poetici Emily coniuga il tema del desiderio, dell’abbandono, dell’amore e della solitudine con grande profondità d’animo, influenzata dai sentimenti per Susan.
È nelle poesie, infatti, che Emily racconta la disperazione per l’abbandono da parte della sua amata.
Nel luglio 1854 Austin si laurea ad Harvard ed Emily e Lavinia trascorrono dei giorni con lui a Springfield e poi a Filadelfia. Proprio di ritorno da Filadelfia Emily conosce il pastore presbiteriano Charles Wadsworth. Molti critici hanno visto in lui il grande amore infelice di Emily, ma ciò che è certo è che fu per lei una guida spirituale e che i suoi sermoni, pubblicati in quegli anni, contribuirono fortemente al suo lavoro.
Nello stesso anno Austin e Susan si sposano. Dopo il matrimonio Edward Dickinson riacquista la casa in cui Emily era cresciuta da bambina, la famosa Homestead. Susan da buona padrona di casa organizza ricevimenti a casa sua con gli uomini di cultura più brillanti del tempo, Austin fa carriera in politica e la cittadina di Amherst è protagonista del fervore culturale del tempo, frequentata da molti letterati, una sorta di piccola succursale di Harvard.
Il cambiamento di Emily
Emily nel frattempo diventa più timida, insicura e capricciosa. Il 1858 è l’anno in cui decide che la riservatezza sarebbe stato il tratto privilegiato della sua poesia e della sua persona. A quell’anno risale una sorta di raccolta di componimenti assemblata da Emily stessa, con sessanta poesie, sul tema dell’amore e della morte.
Dalle poesie di questo periodo traspare una nuova sicurezza, le parole si fanno più esplicite ed ironiche. Al 1858-1859 appartengono alcune delle sue brevi poesie più note.
Emily sembra raggiungere una maggior padronanza della propria scrittura, è a questa che affida le domande di ordine metafisico e fisico che riguardano il suo rapporto con l’altro, con lo spazio e con il tempo, a cui non sa dare risposta.
Emily Dickinson: la dama bianca
Inizia nel 1861 ad indossare l’abito bianco, iconico per le generazioni future, quell’abito che diventerà simbolo di una Emily Dickinson fin troppo mitizzata.
Dopo la pubblicazione delle sue poesie (quattro anni dopo la sua morte) ed ancora oggi, risulta difficile pensare che l’allontanarsi dalla società fosse una libera scelta, tutta la critica e i lettori attribuirono quei comportamenti ad un amore infelice. Ma non sappiamo con certezza se questo fu il motivo, non abbiamo le prove degli amori che Emily visse, e se questi fossero tutti rapporti eterosessuali. Molte delle domande irrisolte si devono alla dispersione delle tante epistole che Emily scrisse nel corso della sua vita, lettere che sarebbero state fondamentali per ricostruire la vera storia di questa donna, senza mascherarla con tante leggende. Si può ipotizzare, data la natura di Emily, che la sua fu una scelta di indipendenza, di vivere la vita senza alcun legame. Probabilmente Emily, donna forte, ironica e colta, decise di allontanarsi dalla società per dedicarsi solo alla poesia, la sua più grande passione. Questo è il ritratto che ne fa Barbara Lanati e al quale scegliamo di far riferimento. Interessante, oltretutto, la lettura che la Lanati fa a proposito dell’accoglimento della poesia di Emily Dickinson che in vita vide pubblicati soltanto quattro dei suoi componimenti poetici:
Perché stupirsi che una donna, capace di scrivere i versi che scrisse, a metà Ottocento, in un’America ostile a qualsiasi forma da vacillamento della “fede” (nei confronti della religione, della politica, dell’uomo stesso), “nascondesse” il suo lavoro, o perché chiedersi se fosse vero o meno che le interessasse pubblicare? L’intimità, la purezza, l’inflessibilità del suo dettato poetico non avrebbero trovato un lettore preparato a quei tempi ad accettare che una donna (o un uomo) potesse arrivare a “tanto”.
Il biennio 1860-1862
Questo biennio sarà molto prolifico per la giovane Dickinson. In questi anni sarà sempre più presente la figura di Samuel Bowl. Redattore capo dello «Springfield Daily Republican», un uomo colto e affasciante attratto forse da Emily che sembra ricambiare questo interesse. Con lui Emily intrattiene rapporti epistolari, a partire dal 1858, e proprio nel 1862 si intensifica il loro scambio di lettere.
Emily scrive per lui delle poesie, quasi delle dichiarazioni d’amore, accompagna le lettere con le poesie delle sorelle Brontë, ma il loro amore resta platonico, epistolare e quando Bowl va ad Amherst, Emily non gli concede l’onore di incontrarla. Un uomo per cui ha provato sicuramente una forte passione, un legame, ma al quale sceglie di rimanere lontana. La critica ha ipotizzato che Samuel fosse il grande amore di una Emily ormai trentenne. Quello che è certo è che fu una figura molto importante essendo lui l’editore che pubblicherà le sue quattro poesie.