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PsicoLetturificio incontra Jay Gatsby da “Il grande Gatsby”

Il grande Gatsby, pubblicato nel 1925, è l’opera più nota e apprezzata di Francis Scott Fitzgerald, tanto da occupare un posto di rilievo nel panorama della narrativa americana, e non solo. Il libro ha goduto di due importanti trasposizioni cinematografiche, una nel 1974 e la più recente nel 2013, che hanno contribuito a conferire alla storia di Jay e Daisy ancora più fama.

Di seguito, abbiamo immaginato che l’affascinante Jay Gatsby affrontasse una seduta di terapia dallo psicologo riflettendo sulla sua condizione e sui cambiamenti in atto.



Buongiorno Dottoressa L., grazie per avermi ricevuto con così poco preavviso, ma avevo davvero bisogno di vederla. Ieri è stato uno dei giorni più belli della mia vita, un giorno che aspettavo da anni. Finalmente ho rivisto la mia amata Daisy, la luce dei miei occhi era lì in casa mia. Oh mio Dio, non riesco a trattenere l’entusiasmo, ma adesso devo rimanere lucido, dobbiamo finalmente coronare il nostro sogno, la nostra vita insieme…qui è molto caldo! Non riesco a stare seduto, lei deve aiutarmi a rimanere lucido, concentrato sul mio obiettivo..ma qui è terribilmente caldo, sento che il cuore mi esplode! Non ha da offrirmi un bicchiere di whisky?


Salve Sig. Gatsby, e benvenuto, la sua emozione dovuta a questo incontro traspare, purtroppo non ho whisky da offrirle, cerchi di rilassarsi e provi a raccontarmi, vedrà che andrà meglio: chi è Daisy? Cosa rappresenta per lei? Perché è diventata così importante?

Oh vecchia mia, mi chiede chi è Daisy? Daisy è il mio sogno, il mio destino. Il nostro incontro è avvenuto esattamente cinque anni fa, io ne sono rimasto folgorato, la sua bellezza, i suoi modi così gentili. È nato un grande amore, resistente al tempo e agli ostacoli che la vita ci ha messo davanti. Ma adesso lei deve tornare al mio fianco, io voglio darle tutto ciò che desidera, non ho mai guardato nessun’altra donna come guardo la mia splendida Daisy. Quando i nostri occhi si incrociano, il mondo attorno a noi scompare. Lei mi ama, non ha mai smesso di farlo! Quel farabutto di Tom Buchanan è riuscito ad incastrarla e a sposarla mentre io ero in guerra, ma noi ci amiamo e il nostro desiderio è quello di stare insieme, ci giurammo amore eterno…L’altro giorno era splendida, come non mai.


Aspetti un attimo, non sono sicura di aver compreso bene: mi è sembrato di cogliere una certa contraddizione nel suo racconto. La sua Daisy è sposata con un altro uomo, eppure lei mi parla di una promessa d’amore fatta cinque anni fa e progetta il futuro ripartendo da quella promessa. E’ così?

Dottoressa ma lei non sa cosa c’è tra me e Daisy! Daisy non ha mai amato Tom e non lo ama adesso, lo so per certo. Tom è stato solo l’uomo che ha riempito la sua vita, in attesa che io tornassi da lei. Per me è come se questi anni lontano da lei non fossero mai passati, sistemerò tutto com’era prima che io partissi per la guerra e noi potremo finalmente stare insieme.

Un vecchio amico mi disse che il passato non si può rivivere, ma io dico: “certo che si può!”. Ho fatto di tutto per lei, ho organizzato grandi feste soltanto con la speranza che lei vi partecipasse e quella enorme tenuta l’ho comprata per starle vicino. Dal mio pontile posso vedere la luce verde che si trova proprio davanti a casa sua, oltre la baia, la guardo ogni sera e da tempo cerco di afferrarla, senza riuscirci, ma adesso sono così vicino: posso toccarla.


Un luce verde… se ne sente condizionato? Quanto? Cosa rappresenta per lei veramente?

Oh vecchia mia, quella luce verde è stata la mia aspirazione, il mio faro nella notte, era come una stella vicino alla luna, la mia luna! Sa ho vissuto una vita ricca di esperienze, non voglio che si faccia un’idea sbagliata di me ascoltando ciò che si sente in giro. La morte dei miei genitori e la guerra sono state esperienze che mi hanno segnato, ma niente mi ha logorato come star lontano dalla mia Daisy…Ma le stavo raccontando che ieri Daisy ha finalmente visitato la mia tenuta! Dice che le sembra troppo grande per un uomo solo, ma le ho detto che c’è sempre gente interessante o famosa, ero così emozionato, avevo fatto sistemare qualunque dettaglio. Durante la visita, non riuscivo a smettere di guardare i suoi occhi, di cogliere le sue impressioni. Cambierei qualunque dettaglio della mia casa, della mia vita per lei…e quando saremo sposati potremo andare a vivere dove lei vorrà!


Come andrà a finire Sig. Gatsby? cosa vede lei nel suo futuro e in quello di Daisy? Come se lo immagina?

Io e Daisy, Dottoressa L., staremo insieme. Adesso lei dovrà soltanto confessare a Tom di non averlo mai amato e, dopo averlo lasciato, torneremo a Louisville e ci sposeremo a casa di Daisy. Un amore come il nostro è destinato a durare. Sistemerò tutto com’era prima e Daisy tornerà definitivamente con me.

Leggerà presto sui giornali del nostro fidanzamento! Ma adesso, vecchia mia, devo andare, Daisy mi aspetta.

La ringrazio del tempo che mi ha dedicato!




Commento Dottoressa L.

Il Sig. Gatsby si è presentato da me in evidente stato di eccitazione, il suo umore era euforico e a stento riusciva a contenere i suoi movimenti. Mi ha addirittura chiesto un whisky e, nonostante fosse il nostro primo incontro, si rivolgeva a me come se ci conoscessimo da molto tempo. Questo dapprima mi ha fatto supporre che potesse essere sotto l’effetto di qualche sostanza, cosa che comunque non sarei in grado di escludere. Tuttavia, il suo racconto poi mi ha portato a fare supposizioni più chiare sulla sua condizione psichica.

Il Sig. Jay Gatsby mi racconta soltanto episodi riferiti al rapporto con Daisy, la donna che rappresenta il suo “destino”, come lui stesso precisa. Rivederla dopo cinque anni gli ha provocato questa incontenibile euforia ma, dal suo racconto, emerge quanto lui sia potentemente “fissato” esattamente al momento in cui, cinque anni fa, si sono separati, dopo essersi giurati di ritrovarsi. Si comporta e progetta il suo futuro come se la realtà non esistesse, come se tutto dovesse ancora accadere, come se questi cinque anni e, in particolare, il matrimonio di questa ragazza con un altro uomo, non ci fossero mai stati. Dal suo punto di vista, niente fuori da lui ha importanza, tutto è trascurabile, tutto può essere ignorato, anche la realtà. Ecco quindi che nella sua idea, lei non ama il marito, non lo ha mai amato, è stato solo come una sorta di dettaglio di passaggio in attesa del ritorno di lui. La mia impressione è che tutto giri sempre intorno a Jay Gatsby, certamente ora, ma soprattutto negli ultimi cinque anni, nei quali ogni suo progetto sembrava essere un tassello in preparazione del presente. Adesso che lui è riuscito a ritrovare Daisy, nella sua idea, niente e nessuno potrà fermarlo, non vede altro che il loro destino insieme. Accenna distrattamente ad una vita travagliata e complessa, ma davvero è come se tutto scomparisse dinanzi alla realizzazione del suo unico progetto di vita: il fidanzamento. Ci sono molti tratti della personalità del Sig. Gatsby che dovrebbero essere approfonditi e studiati con attenzione, ma non credo che tornerà qui una seconda volta. La sua stessa visita di oggi, rappresenta un piccolo tassello marginale e trascurabile nel suo mirabolante ed unico progetto di vita al cui centro, erroneamente da quello che potrebbe sembrare in apparenza, non troviamo Daisy, che nel tempo diventa la “luce verde”, ma solo e soltanto lui: Jay Gatsby.


Disturbo Narcisistico di Personalità

Il disturbo narcisistico di personalità è stato introdotto nel 1971 dal Dottor. Heinz Kout ed identifica un quadro clinico caratterizzato dal cosiddetto “Sé grandioso” che ne specifica la caratteristica principale. In questo disturbo a predominare è la propria immagine, eccessivamente idealizzata e vissuta come onnipotente. Le persone affette da questo disturbo hanno un bisogno specifico di essere ammirate/amate in misura notevolmente superiore alla norma e in situazioni e/o contesti inappropriati. Spesso, essi stessi, si giudicano speciali ed onnipotenti e tendono a costruire negli anni un’immagine di sé irrealistica, nutrita da un incondizionato amore per se stessi. Sovente manifestano inoltre un profondo egoismo e un’incapacità ad instaurare relazioni che non siano di tipo manipolativo. 

Redazione Letturificio
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