Pubblicato nel 2008, Venuto al mondo, è uno dei libri più conosciuti e più amati di Margaret Mazzantini.
I protagonisti sono Gemma e Diego: giovani, liberi, fortemente innamorati al primo sguardo, colti da una passione travolgente. Lo sfondo del loro primo incontro è Sarajevo, città nella quale Gemma si trova per fare degli studi sul poeta Andrić e Diego lavora come fotografo reporter. La città, dapprima sfondo, diventa col passare dei capitoli co-protagonista dell’intera storia.
Forse questo è l’amore quando raggiunge la sua vetta. Ebbro come uno scalatore che s’è arrampicato e poi è arrivato, e più su di così non può andare, perché comincia il cielo.
Gemma, ragazza di buona famiglia, studentessa modello, promessa sposa di un uomo borghese e per bene si innamora di Diego, giovane ragazzo genovese incontrato nella città bosniaca. Uno spirito libero che farà vacillare tutte le sue certezze sul futuro.
I loro occhi si incorciano in un incontro che segnerà entrambi irrimediabilmente, tanto da spingere Gemma a lasciare tutta la sua vita ben programmata per costruirne una con lui.
Quello che descive la Mazzantini in Venuto al mondo è un amore travolgente, nel quale entrambi i protagonisti vivono una sorta di dipendenza emotiva che, piano piano, fa sentire il suo peso.
Tornati in una Roma caotica, i due ragazzi, sbalestrati, lavoratori occasionali, squattrinati iniziano a farsi spazio nel mondo mantenendo sempre intatto il nido entro il quale rintanarsi e ritrovarsi. Un amore raro, a tratti tossico, nel quale Diego e Gemma perdono la propria individualità per esistere soltanto in simbiosi con l’altro.
Dopo anni e tanti sacrifici, si affaccia la voglia di avere un figlio, un desiderio che si insinua profondamente tra i due come una piccola pianta che mette radici e alla quale Diego e Gemma si aggrappano.
È qui che inizia una sorta di epopea. L’impossibilità di concepire un figlio, gli innumerevoli tentativi, gli aborti spontanei, le lacrime, le visite mediche, gli incontri con le madri surrogate, logorano Diego e Gemma e incrinano un grande amore che, come un fiume che non riesce a trovare il mare in cui gettarsi, si incastra in un canale senza via d’uscita.
La città che sembra poter dare loro una risposta è proprio quella in cui il loro amore è sbocciato: Sarajevo. Dopo essere arrivati, però, Gemma e Diego si trovano coinvolti in uno degli eventi che segnerà la storia europea contemporanea: la guerra imperversa a Sarajevo e in men che non si dica travolge le vite di tutti gli innocenti.
Il viaggio alla ricerca di un figlio, figlio della guerra ed emblema di nascita in una circostanza di morte, li spinge ad andare avanti e a sopravvivere nelle braccia di una guerra che è a soli pochi passi da casa, a poche miglia di mare di distanza.
Quanto si è disposti a fare per avere un figlio? Quanti compromessi si è disposti a sopportare?
Venuto al mondo colpisce dritto al cuore per la descrizione della guerra e per le vite che si spezzano a causa di questa, e per la storia di due giovani che, pur di cercare di avere un figlio, perdono se stessi.
Gemma e Diego da giovani liberi e pieni di vita e di amore si trasformano, nelle pagine, in adulti disillusi per i quali la vita e la morte sono a pochi passi di distanza.
Venuto al mondo è un libro consigliatissimo per meglio comprendere una parte di storia a noi molto vicina nel tempo e nello spazio, per avere un’immagina nitida e terrificante di come sia la guerra dall’interno, di come colpisca gli innocenti senza sentirne il peso; per guardare quanto l’amore di un genitore possa essere grande e quanto la voglia di avere un figlio possa superare qualunque barriera della legalità e dell’esistenza.
Pubblicato nel 2008, Venuto al mondo ha goduto nel 2012 di una bellissima trasposizione cinematografica a cura di Sergio Castellitto, marito dell’autrice.